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Decreto siccità  2023: le semplificazioni in edilizia

siccità 2023

Tabella dei Contenuti

Dopo il voto di fiducia del Senato e della Camera sul dl Siccità , è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 68/2023 di conversione del dl 39/2023 contenente “disposizioni urgenti per il contrasto della scarsità  idrica e per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche”. La legge è in vigore da mercoledì 14 giugno 2023.

In risposta alla grave situazione di scarsità  idrica che potrebbe avere ripercussioni significative sull’economia e sulla società , il provvedimento introduce una serie di misure mirate a migliorare la resilienza dei sistemi idrici ai cambiamenti climatici e a ridurre le perdite di risorse idriche. Queste misure includono prevenzione della siccità , aumento della resilienza dei sistemi idrici, riduzione delle dispersioni idriche, aumento dei volumi degli invasi e il riutilizzo delle acque reflue. Se ti serve l’aiuto di un geometra esperto contatta subito Pandomus!

 

Obiettivi Principali:

Tra gli obiettivi principali del decreto ci sono:

 

  1. Velocizzare le Procedure Autorizzative:  

Il decreto prevede un regime semplificato per le procedure di progettazione e realizzazione delle infrastrutture idriche, con un rinvio al modello PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

 

  1. Aumento della Resilienza:  

Le misure per aumentare la resilienza dei sistemi idrici ai cambiamenti climatici includono l’aumento dei volumi utili degli invasi, la possibilità  di costruire vasche di raccolta di acque meteoriche per uso agricolo, il riutilizzo delle acque reflue depurate per uso irriguo e semplificazioni nella realizzazione degli impianti di desalinizzazione.

 

  1. Cabina di Regia:

Viene istituita una cabina di regia, presieduta dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, per coordinare e monitorare le iniziative e i potenziamenti delle infrastrutture idriche.

 


Velocizzare le Procedure Autorizzative:

Dal decreto emergono diversi punti edilizi che sono stati semplificati:

 

  • Manutenzione dighe e infrastrutture idriche:  

Il decreto introduce semplificazioni nelle procedure relative agli interventi di manutenzione straordinaria e all’incremento della sicurezza e delle funzionalità  delle dighe e delle infrastrutture idriche destinate all’uso potabile ed irriguo. In particolare, vengono ridotti i tempi per le attività  di verifica dell’impatto ambientale e richiesti progetti di fattibilità  e di gestione delle reti di monitoraggio dei corpi idrici entro un determinato termine.

 

  • Progettazione e realizzazione degli interventi infrastrutturali:  

Il decreto prevede procedure semplificate per le opere ritenute urgenti per il contrasto della crisi idrica, riducendo i tempi per l’approvazione dei progetti di gestione e della verifica dei piani di utilizzo.

 

  • Utilizzo dei volumi degli invasi:  

Per garantire un efficiente utilizzo dei volumi degli invasi, il Commissario, in accordo con le regioni competenti, può stabilire volumi e portate derivati dagli invasi, nonché fissare termini per interventi volti a ridurre le perdite delle condotte e delle reti idriche e migliorare la capacità  di invaso.

 

  • Realizzazione vasche di raccolta di acque piovane per uso agricolo:

Il decreto semplifica la procedura per la realizzazione di vasche di acque piovane destinate all’uso agricolo, consentendo l’edilizia libera per queste strutture fino a un volume massimo specificato.

 

  • Impianti di desalinizzazione:  

Gli impianti di desalinizzazione non sono più soggetti alla valutazione di impatto ambientale (VIA), ma è sufficiente la verifica di assoggettabilità  a VIA per impianti con capacità  pari o superiore a 200 litri al secondo.

 

  • Terre e rocce da scavo:  

Il decreto introduce semplificazioni procedurali per la gestione delle terre e rocce da scavo, includendo attività  come la costruzione, lo scavo, la demolizione, il recupero, la ristrutturazione e la manutenzione di opere per la realizzazione degli invasi.

 

  • Fanghi da acque reflue:  

Vengono definite norme riguardanti l’utilizzo dei fanghi derivanti dal trattamento delle acque reflue, specificando che questi sono sottoposti alla disciplina dei rifiuti solo alla fine del processo di trattamento effettuato nell’impianto di depurazione.



Compiti della Cabina di Regia

La Cabina di regia, presieduta dal Presidente del Consiglio dei ministri, ha il compito di indirizzare, coordinare e monitorare le azioni per contrastare la crisi idrica e garantire un uso sostenibile delle risorse idriche. Deve effettuare una ricognizione delle opere e degli interventi urgenti da realizzare nel breve termine e nominare eventuali Commissari ad acta in caso di ritardi o criticità  nella realizzazione dei progetti.

 

Compiti del Commissario Straordinario Nazionale

Entro dieci giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, sarà  nominato un Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità  idrica. Questo Commissario avrà  il compito di realizzare con urgenza gli interventi indicati dalla Cabina di regia e svolgere ulteriori funzioni, tra cui la regolazione dei volumi e delle portate degli invasi e il coordinamento dell’adozione delle misure per razionalizzare i consumi ed eliminare gli sprechi.

 

Contenuti del Decreto

Il decreto contiene disposizioni per la realizzazione, il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche, misure per garantire l’efficiente utilizzo dei volumi degli invasi, norme sulla realizzazione di vasche di raccolta di acque piovane per uso agricolo, norme sul riutilizzo delle acque reflue depurate, e semplificazioni procedurali per varie attività  legate alla gestione delle risorse idriche.

 

Sanzioni e Piano di Comunicazione

Sono previste sanzioni amministrative e pecuniarie per chi deriva o utilizza acqua pubblica senza un provvedimento autorizzativo o concessorio dell’autorità  competente. Inoltre, è previsto un piano di comunicazione relativo alla crisi idrica per informare i cittadini sulla situazione e garantire un corretto utilizzo delle risorse idriche.

 

Impatto sul PNRR

Queste misure sono in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e mirano a migliorare la resilienza del sistema idrico italiano. Il PNRR prevede importanti investimenti nelle infrastrutture idriche per aumentare la disponibilità  d’acqua per le coltivazioni e migliorare l’efficienza dei sistemi irrigui, contribuendo così alla lotta contro la siccità .

In conclusione, la legge 68/2023 rappresenta un passo significativo nell’affrontare l’emergenza idrica in Italia, promuovendo l’adozione di misure urgenti per garantire la sostenibilità  delle risorse idriche e il potenziamento delle infrastrutture idriche.

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