Le imposte derivate da una compravendita di un bene abitativo (categoria catastale A, con esclusione della A/10-uffici) sono variabili, ovvero l’imposta di registro e fisse, quindi ipotecaria e catastale.
Acquisto da privato
Nella compravendita immobiliare il soggetto rilevante è la parte venditrice. Se si tratta di un privato la tassa da corrispondere è l’imposta di registro. In che misura? Questo dipende dal soggetto acquirente. Al 2% se si tratta di prima casa, al 9% se seconda casa. Attenzione. L’imposta di registro è calcolata sul valore catastale dell’immobile e non sul prezzo di acquisto. Si aggiungeranno poi le imposte fisse (ipotecaria e catastale) per 50 euro l’una.
Acquisto da costruttore
Se si compra un appartamento dalla società che lo ha costruito l’imposta di registro non è dovuta. In alternativa si dovrà versare l’IVA. Nella misura del 4% nel caso di una prima casa, 10% se seconda. Punto di attenzione fondamentale, l’IVA è dovuta sull’intero prezzo d’acquisto e non sul valore catastale, come avviene invece per l’imposta di registro.
I consigli di pandomus
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